lunedì 10 marzo 2014

Dopo quasi un anno

Eccomi!
Attesissimo ritorno.
dai che fa bene sentirsi attesissimi.
e fa bene tornare.
tornare dove?
io ai posti fisici
(sempre comodi e decisamente utili)
preferisco i posti
dell'Anima.
Eh...
torno saggia.
mica potevo tornarmene minchiona come me ne ero partita.
E' stato quasi un anno che ha celebrato la compulsività
e l'incapacità a gestire gli impulsi
in maniera che nemmeno il capodanno del duemila può dire di competere.
Come sto adesso?
assolutamente apolide.
fisicamente il posto c'è (e tanti ringraziamenti)
l'Anima si fa giri grandi.
Sempre intorno alle stesse cose
ma giri grandi davvero.
così grandi che poi si va in loop
e ci si accorge che solo si gira.
e viene la nausea
e si perde l'equilibrio
e si va a lavorare e si piomba come una pera in mezzo alla strada
emettendo un imbarazzante "oh." che nemmeno nei peggiori romanzi rosa
intanto che un emerito sconosciuto ti solleva e ti guarda anche un po' confuso
con un'espressione tra
"la broccolo mentre la tiro su... la broccolo una volta che è in piedi... la lascio lì"
insomma
sono tornata
e un poco alla volta vi racconto dei mirabolanti voli degli ultimi dieci mesi.
ciao
benritrovati
la vostra G.

venerdì 24 maggio 2013

non vale.

oggi mi lagno, ve lo dico
proprio mi lagno e piango la merenda che menomale c'è in mezzo il monitor altrimenti mi arriverebbero
"enne" pugni sulla capoccia.
Guardando le statistiche
zero pugni sulla capoccia oggi
e solo diciotto pugni sulla capoccia ieri.
se mettiamo insieme tutto il mese io colleziono qualcosa come milleeciufola pugni sulla capoccia
e forse comincerei pure ad avere bisogno di cure mediche poi...
ma
mi lagno che vorrei essere letta tantissimo.
ero su una pagina prima, che solo oggi
e sono da poco passate le dieci,
ha ricevuto oltre mille visite.
Io mi inchino
mi prostro
dimmi come fai dea del blog ad interessare a così tanti
ma anche voi.
non commentate che è difficile
e io li amo i miei commentatori abituali e appena potrò ci offrirò una pizza
per non avermi fatto sentire
solo una narcisa vanitosa cogitabonda con una corona di puntini di sospensione sul capo.
a me piace scrivere.
mi diverte e mi fa sentire intelligente
ehmehm
e posso anche dire
machissenefrega
scrivo e poi
tolgo
l'abilitazione
"non annoverare nel conteggio di pagine questo accesso"
e mi leggo tantissimo fino a non poterne più di me medesima stessa
oppure uso il cellulare e leggo da li.
e a chi mi chiede cosa fai?
umphf!
che fa molto
ma che rompicoglionisnob
adesso leggo anche io.
ecco.
mi sono lagnata
non voglio le millemila visualizzazioni in un giorno
non subito
ma insomma
un blog
che sopravvive a se stesso grazie agli amiciparenti
e alla mia megalomania è triste.
Leggete!
uffi!
e diffondete il verbo.
e imparate a commentare che non ci credo che è così difficile.
dddai.
Ciao



mercoledì 22 maggio 2013

non so cosa dire.

Ecco.
Non so cosa dire. sono stordita.
sono prostrata.
Faccio fatica.
D'improvviso si è aperta grande una voragine e io ci sono cascata dentro.
Forse non è vero che si è aperta di improvviso.
Forse c'era
e si allargava e io ci giravo intorno
giri sempre più stretti
inconsapevoli o forse no
e poi
un piede in fallo
e cado.
Cado in fondissimo
e sbatto.
Lividi su lividi.
E mi pare un buco fondissimo
dove solo
cado
e sbatto che il tonfo
di fine corsa non arriva mai.
e io come ci risalgo
se mai tocco il fondo?
con le unghie alle pareti non mi ci aggrappo
che mi rovino lo smalto.

domenica 19 maggio 2013

quando dire "va bene" sembra facile.

Quando essere concilianti,
accoglienti
rispondenti alle necessità degli altri;
quando dire va bene
sembra facile
e sembra la cosa giusta da fare.
Ci sono dei "vabenisti"
che conducono una vita felice
e probabilmente molto felice proprio per questo modo di essere.
Non escludo che essere estremamente altruisti
consenta di essere realmente felici e soddisfatti di sé.
Io dico per me.
Dico che quando l'altruismo
non è genuino
quando l'essere "vabenisti" è piuttosto una via comoda per evitare le discussioni, le scelte
il confronto anche non morbido con gli altri,
allora diventa un morbo.
Una malattia vera e propria.
Che lentamente mangia.
Partendo dalla stima di sé, dal valore
dall'essere capaci di...
vivere.
Vivere non da "vabenisti".
Ma vivere che va bene.
Vivere bene.
Un abbraccio a tutti voi.
E chi non lo gradisce
si scansi

giovedì 16 maggio 2013

Di cosa scrivere quando non si sa di cosa scrivere.

...
...
...
di questo tipo.
Tanti piccoli puntini di sospensione.
Occupano spazio
...
fanno la loro bella figura
e sono utilmente subdoli.
Almeno nel mio caso.
Almeno per me.
Per questo post.
No, per questo post, no
che il titolo la dice lunga
ma
...
il puntino di sospensione è cogitabondo per natura
corrucciato
se lo guardi bene da vicino 
benebene da vicino
più vicino,
pare il pensatore greco.
Lì così
aria di chi si interroga,
magari è l'aria solo si chi se ne frega a lascia che il tempo passi 
in una posa un po' da umphf!
dite la verità.
vi piacciono i ... ?
a me no.
Trovo che se ne faccia un abuso 
e proprio per la ragione di questo post
per lasciare un segno e dare l'idea di avere qualcosa da dire
quando in realtà già tutto è esaurito,
magari nemmeno cominciato.
E' anche vero,
va detto 
poveri puntini di sospensione
che gli si è dato dei tappabuchigrecipensatoriumphf.
I puntini di sospensione
sono allusivi.
Dai, quelli sono i puntini di sospensione femmina.
L'allusione è femmina
il doppio senso è maschio
...
questi qui di sopra servono davvero a riflettere sul fatto che sono precipitata in un luogo comune tremendissimo.
Quanto materiale danno dei puntini di sospensione.
Forse sarebbe davvero il caso di interrogarsi in maniera non grammaticale e sintattica,
ma antropologica, circa i segni di interpunzione.
L'antropologa dei segni di interpunzione.
Lasciate che assuma la posizione del puntino di sospensione cogitabondo
...
no.
non è quello che voglio diventare.

Sono tornata.
Grazie a chi mi ha aspettato e cercato.
A domani
si.


martedì 14 maggio 2013

Le mamme imperfette "bloggano".

Ah toh!
Che già mi sbagliavo.
Pensavo che virgolettato fosse imperfette.
Invece no.
Bloggano.
Mamme imperfette si può dire quindi.
Possiamo categorizzarle le mamme.
Chiuderle in tanti bei raccoglitori
divise
per modello
età
attitudini
ed efficienza.
Ma pensa te.
Comunque.
Il titolo del post è quello di un editoriale del Corriere della Sera di domenica dodici maggio.
Scusate l'attacco partito così selvatico.
Il contenuto non è nemmeno male.
Si racconta di questo sempre maggior numero di donne
ops
mamme,
imperfette, ricordiamolo
che condivide
sfoga
ironizza
sulle proprie incapacità di essere
cito:
"la mamma perfetta, sempre gioiosa, sorridente e a suo agio tra pannolini da cambiare e pavimenti da pulire,
che mai veniva sfiorata dalla fatidica domanda "Ne vale la pena?""
Io però mi arrabbio.
E quando mai non capita ultimamente.
Primo perché era imperfette che andava virgolettato e non bloggano che ormai non fa più impressione a nessuno.
Cosa fai?
Bloggo.
Ah.
non
Ma ah!
Ah.
Va beh.
Secondo io bloggo.
Ma non da mamma.
Da imperfetta certamente.
Non da mamma però.
E mi dispiace che chi mi abbia sottoposto questo editoriale non l'abbia considerato.
Perché.
E' evidente vero?
Il titolo è raggelante.
Se me la prendo tanto la coda di paglia ce l'ho.
Lunga millemila chilometri.
Però.
Io sto facendo questa cosa del blog per me.
Perché mi piace.
Perché è mio.
Perché ad sense ha accettato che ci mettessi le pubblicità e io sono orgogliosa di me.
E che è poco.
Ma è me.
E per fare questa cosa io non tollero che mi si dica che trascuro i miei figli.
Non lo tollero mai in realtà.
Ma ho quella strana malattia che se me lo dicono ci credo.
Allora facciamo così.
Con buona pace di tutti.
Io sono una blogger "imperfetta".
Come mamma
sono me.
Né più né meno.
Forse un pochino eccentrica.
Ma quale mamma è uguale a un'altra.
Qual'è la mamma giusta.
Nessuna mamma è imperfetta.
Possono capitare dei momenti che quella mamma
tutt'altro vorrebbe essere che...
ma questa non è imperfezione.
Questa è umanità
che restituisce ai propri bambini l'immagine di una donna
rotonda e vera.
Non di un'immagine che la tradizione tramanda e che più che rassicurare, turba.
Che se la mamma diverge da tutta quella storia li...
quella della citazione di cui sopra per dire,
un bambino cosa si aspetta.
Diamo ai bambini le mamme migliori che possano avere
le mamme migliori che possiamo essere
togliamo l'idea dell'imperfezione
e sostituiamola con quella dell'Essere.
Ecco.
Che io non lo volevo fare il post sulle mamme.
Ma su di me
Ma va?
Che bloggo non perché sono una mamma imperfetta.
Ma perché sono una persona curiosa e con delle cose in mente da fare.
Che passano anche da qui.
Ciao a noi
non imperfetti
solo non noiosi.
Mi piace di più.
ciao.

lunedì 13 maggio 2013

un tema a piacere.

C'è il sole.
E' caldino abbastanza per mettere i sandali.
Non abbastanza per stare con la canotta e non importa che sia quella con la "spalla larga".
Fuori
forse è vero,
la primavera arriva.
Durerà cosa?
Due giorni?
E poi le roventissime giornate dell'estate
e tutti a fare i conti sul calendario
come se il 21 giugno
ce ne potesse qualcosa, povero lui.
Quante indicazioni.
Ci sono indicazioni per tutto.
Le stagioni.
L'età consona a cominciare la scuola.
Il piano regolatore con i suoi sensi unici,
le piste ciclabili
e i parcheggi che assomigliano a una riffa... volevo dire truffa.
Che colore c'ha il tuo tagliando?
Roooosssssooooo?!
Hai con te il libretto degli assegni, mi auguro.
Insomma
indicazioni
indicazioni
indicazioni
che a guardar bene dovrebbero
facilitare
e invece
incasinano
confondono
stordiscono
rompono i cosiddetti
(...mi riferisco in particolare ai vari piani regolatori e parcheggi...).
Siamo talmente assuefatti alle indicazioni
da non sapercene stare fuori.
Qualcuno di voi conoscerà la sindrome di Asperger.
Ecco.
Siamo tutti un poco così.
Naif nelle intenzioni.
Naif mezz'ora nel corso di una giornata, volendo essere proprio temerari.
Nemmeno in vacanza.
Viaggi organizzati.
Tour operator che se solo t'azzardi a declinare la gentile offerta di andare a solcare i mari
stipati in maniera invereconda su qualche caratteristica imbarcazione,
capacissimi che ti fanno pure causa per ammutinamento.
Eccheppalleperò.
E mi arrabbio prima di tutto con me.
E allora il mio tema a piacere di oggi
altro non è che un espediente
stupido
e forse anche un titolo poco attraente
per dire
che io ci voglio stare fuori dalle indicazioni.
Che davvero vorrei essere capace di quella cosa dell'altro giorno
... si diceva dell'ubbidire a se stessi mi pare vero?
Che fuori c'è un sole che grida Vita
e sotto questo sole
(... no, niente a che vedere con Paolo Belli...)
codici
indicazioni
scadenze
rituali
e fossero almeno riti
e fosse almeno riconoscenza per questo Cielo che ancora oggi ci benedice
no
siamo topini
formichine
siamo piccoli automi
convinti pure di essere naif e di poter fare un po' quello che ci pare della Nostra Vita.
Ma anche no.
Questa cosa mi arrabbia da morire.
L'inconsapevolezza
e dove non c'è l'inconsapevolezza c'è
il
ma è così che si fa
è così che deve andare
è così che fanno tutti
è così che va bene.
E 'ste robe qui
queste magre consolazioni
che fanno pure un po' raccolta punti
sono stato bravo oggi?
un bollino
e se ne prendo tanti vinco un giorno (c'è chi dice un'eternità)
di soddisfazione piena
divago...
dicevo
questa magre consolazioni
non rendono il giusto omaggio a questo Cielo
a questo Sole
a questo Mondo
a questa Vita  che ancora oggi ci tiene
e ci ha fatto persone
uomini
e donne
bambini e
vecchi
non formichine
o topini
(... anche se qualche faccetta sorcina l'ho vista...).
Ecco.
Stay hungry
stay foolish
(... ma l'ha detta poi Jobs o era anche la sua una citazione?...)
si deve aspettare di essere moribondi per rendersi conto
che
santiddio!
quanta roba c'è?
Quanta roba?!

ecco.
avrei voluto essere frivola.
Ma sono cupa
uffa
sappiate però che ho lo smalto rosa bubblegum
che io sono peggio di Arturo Bracchetti in quanto a trasformismi.
Ciao cari.
Si.
Voi.
Cari
che mi siete.
ciao.